Le domande si rincorrono: su che cosa si valuta?
Non bastano solo valutazioni quantitative (più numeri /meno numeri) ma anche qualitative (più bene /più male).
Con quali strumenti?
Ricordiamoci che: « siamo quello che gli altri pensano di noi, non quello che pensiamo noi di essere ».
Ed ancora: chi valuta chi?
e soprattutto
Come garantire uniformità e correttezza di giudizio?
Sicuramente la valutazione non deve venire da una sola testa e da un solo “luogo”. Ci vuole una pluralità di giudizio basata su elementi diversi. Qui entra in ballo anche la capacità manageriale dei dirigenti e dei coordinatori: chi li indirizza, chi li valuta, chi li sceglie, chi li rimuove? “Il pesce puzza dalla testa”.
e soprattutto
Come garantire uniformità e correttezza di giudizio?
Sicuramente la valutazione non deve venire da una sola testa e da un solo “luogo”. Ci vuole una pluralità di giudizio basata su elementi diversi. Qui entra in ballo anche la capacità manageriale dei dirigenti e dei coordinatori: chi li indirizza, chi li valuta, chi li sceglie, chi li rimuove? “Il pesce puzza dalla testa”.
Quello che facciamo è davvero utile (efficace)?
Il nostro operare dà veramente risultati apprezzabili in termini di raggiungimento della mission? Oppure segue la routine o peggio l’autosopravvivenza? E’ doveroso mettere in discussione, come in parte si sta già facendo, il nostro lavoro; è indispensabile aprire gli armadi e guardarci dentro fino in fondo.
Il nostro operare dà veramente risultati apprezzabili in termini di raggiungimento della mission? Oppure segue la routine o peggio l’autosopravvivenza? E’ doveroso mettere in discussione, come in parte si sta già facendo, il nostro lavoro; è indispensabile aprire gli armadi e guardarci dentro fino in fondo.
1 commento:
dcsdcsd
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